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giovedì 1 maggio 2008

Sono viva.

Fuori è una giornata splendida. Il vento ha diradato tutte le nuvole, il cielo è limpido e azzurro, non ci sono ombre né sfumature. Tutto è luminoso, colorato, disteso.
Dalla mia finestra osservo la vita. Viene voglia di partecipare…ma oggi no.
Oggi ho un ruolo da spettatrice, e non mi va stretto né mi pesa. E’ come avere un enorme quadro a portata di mano, come disporre di un capolavoro all’improvviso, poterlo guardare, ammirare e interpretare.
Le voci nel corridoio mi distraggono, ma è inevitabile perché è una casa viva, attiva e non è possibile sottrarsi al suono delle parole, delle bocche che esprimono pensieri, dei pensieri che cadono sul pavimento…pesanti…volontariamente distratte…mascherate di allegria, euforia isterica, serenità rabbiosa.
Mi stacco dalla realtà e affondo il mio naso nella tela naturale, aldilà della tenda trasparente, aldilà del vetro. Ho appena finito di vedere il primo atto di un film lunghissimo, si chiama Novecento e un primo pensiero dice che ho aspettato troppo tempo per vederlo, mentre un secondo pensiero più lucido mi suggerisce che era questo, e non un altro, il momento giusto, come tutte le cose di questo mondo che, per fatalità o per destino, capitano nell’esatto istante in cui devono capitare.
Capita quel che capita…anche adesso che le fronde dei pochi alberi nel giardino qui di fronte si lasciano accarezzare dolcemente dal poco vento di settembre che accompagna l’ora del tramonto.
Non sento il bisogno di uscire, e se uscissi vorrei fare solo una cosa: una lunga corsa in bicicletta, giù giù fino al centro storico. E poi una sosta, breve, a mangiare e a bere qualcosa, ammirando il panorama lassù sulle colline intorno alla città, lassù dove tutto può succedere e tutto può bloccarsi…e poi ancora giù, giù di nuovo verso casa, con l’aria in faccia, il fiato corto, il nodo in gola, ritrovandomi a sorridere per ogni piccola cosa, anche di una signora che si trova indecisa nell’attraversare la strada, o di un cane che lascia la sua impronta ai piedi di un palo, o di un bambino che, spalancando gli occhi dal sedile posteriore della macchina, mi guarda e mi fa una linguaccia.
Sorridere. Di tutto, con semplicità.
E’ così lontana la purezza della vita? L’abbiamo davvero sfiorata solo da bambini? E se è così, allora dove l’abbiamo lasciata? Dove ci aspetta, se ci aspetta?
La mia bacheca straborda.
Ci sono giorni in cui non la sopporto. Altri in cui la considero una salvezza.
Mi piace scrivere, mi è sempre piaciuto. Ma non ho mai amato la mia scrittura, ho sempre trovato più precisa la scrittura degli altri, più affascinante…e con ogni mezzo ho tentato di imitare decine di scritture diverse, da quelle dei compagni di banco a quelle dei medici, fino a quelle occasionali dei commercianti, dei maestri, degli amici, e pure quelle di mia mamma e di mio papà.
Niente da fare…ho preso coscienza del fatto che rimarrò eternamente insoddisfatta della mia, e che più tento di farmela piacere, più lei mi disturba, come a farmi un dispetto. Eppure ci vivo…forse sono solo un’eterna insoddisfatta…forse solo una che cerca il pelo nell’uovo.
Sta di fatto che la bacheca è sempre davanti ai miei occhi, a ricordarmi che sono viva, a ricordarmi che mi devo ricordare di qualcosa…l’obbligo è il sostentamento, e il sostentamento è il futuro, e la costruzione del futuro deriva dalla diligenza…e aiuto. aiuto. aiuto.
Mi ricordo di quando ero piccola, e scherzavo sul fatto che un giorno sarei diventata un’eremita, solitaria lassù nelle montagne, a leggere, scrivere e contemplare le meraviglie della natura. Se mi guardo adesso, capisco che i pensieri che si fanno da bambini o sono visceralmente veri (e una parte di essi rimane viscerale,in verità) o sono semplici bugie dette per attirare l’attenzione e niente di più. Ma sono bugie sane, quelle ci fanno arrossare le guance…così, proprio così, come adesso…
E poi di colpo una morsa di rabbia mi stringe il petto, proprio lì, nel mezzo del baricentro, mi stritola con forza, con violenza, mi prende all’improvviso mentre guido, o mentre leggo…Viene. E sconvolge il mio stato di rilassatezza superficiale…e taglia in due i miei pensieri, gettandomi nell’abisso dei perché.
Mi ci perdo…è qualcosa che non posso spiegare, ma mi ci perdo e non sono del tutto sicura di essere mai uscita davvero da questo labirinto. Mi ci perdo, ed è forse la mia occasione per dimostrare a me stessa che sono viva, che respiro, che sto creando qualcosa che resterà nel tempo, seppure piccola che sia questa “cosa”…ma è così grande dentro di me che niente può distogliermi dal mio desiderio, nemmeno un pensiero, nemmeno uno. Tutto mi disturba, niente mi finisce.

Vedo cosa può fare un film, gli effetti devastanti che può provocare.
Ho passeggiato piano verso la macchina, mezzanotte e tre quarti.
Ho preso tempo, che di tempo ne ho e non vorrei andare a dormire.
Dormire…chi se lo è inventato…? Qualcuno che adorava mettere alla prova la nostra capacità di rilassarci? Chi? "Dormi bene?" "Oh, sì, benissimo, grazie!" "Oh no, per niente, non me ne parlare..."
L’uomo chiede all’uomo…per conferma, per conforto, per confronto, per competizione.
Maledetta competizione.
Io non voglio competere con nessuno, nemmeno con me stessa.
Io voglio vivere e basta.

Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati