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mercoledì 30 aprile 2008

La verità.

La verità sta nel mezzo.
Ma chi l’ ha detto? Forse dovrei documentarmi, che so, essere un po’ più ferrata intorno ai concetti che mi incutono un certo timore.
Questa sera mi è chiara finalmente una cosa che non ero mai riuscita a focalizzare: si provano dolori profondi anche mentre si vive una storia d’amore. Le lacrime non scendono solo quando c’e un distacco, quando ci si lascia. Possono comparire mentre guidi verso casa dopo una serata splendida, possono fare il loro plateale ingresso mentre cammini verso il parchimetro, possono sorprenderti sotto la doccia, o mentre stai passeggiando con il cane e credi di sapere tutto della vita, tutto di te, tutto di tutto.
Invece no, per Dio. No, non è così. Bisognerebbe fare buon uso di certi momenti così limpidi e puri, che tanto assomigliano ai sentimenti di un bambino (se mai davvero qualcuno si ricordasse come ci si sentiva da piccoli).
La verità non può stare nel mezzo, altrimenti tutto sarebbe piatto e senza scosse.
Non può stare appoggiata al bancone del bar, o sdraiata sul letto. Deve avere per forza una posizione dolorosa, o ripida, comunque scomoda, una di quelle posizioni che proprio non riesci a mantenere più di dieci minuti di seguito, di quelle che ti alzi con il piede informicolito, tipo formiche impazzite.
La verità è un sassolino impigliato nel sandalo da mare. Lì, sotto il tallone. Scuoti in avanti, scuoti indietro…e tin tin tin…te ne sei liberato, sì…ma quel dolorino lì, rimane…e lascia una terribile conchetta sulla pelle per almeno altri 50metri di strada.
Ecco, io penso di poter tradurre così un po’ tutto, con l’immaginazione si possono costruire tutte le forme possibili senza rimanere mai delusi.
La mia verità è di un colore forte, e non va mai d’accordo con la sobrietà.

mercoledì 23 aprile 2008

Come Dorothy.

Partirò
Con il sole
Andrò
Verso chi
Verso cosa
Non so

Come Dorothy nel mago di Oz
Sarà lì la mia strada dorata ad attendermi
Sarà lì la mia strada dorata ad attendermi

Uragano vieni giù
Il segnale che aspetto sei tu
Fai tremare la casa
Rapiscimi e portami su
Due o tre cose avrò con me
La chitarra e una tazza da tea
Ed un cuore in letargo che tace nell'anima
Chi lo sa, forse lui insieme a me si risveglierà

Come Dorothy nel mago di Oz
Troverò la mia strada dorata ad attendermi
Troverò la mia strada dorata ad attendermi

La mia meta sono io
Dopo anni in un posto non mio
Voglio che la mia mente sia libera da questo obli
Il coraggio arriverà
Ho un cervello di paglia, ma
Senti qui dentro il petto non è un orologio il "tic tac"
E' il mio cuore ed è ancora assonnato...
Ma si sveglierà.

Partirò
Con il sole
Andrò

Bianca D'Aponte.

lunedì 21 aprile 2008

Poi.

Va bene tutto.
Mi passi pure sopra uno schiacciasassi che dico va bene.
Ma questo no, non posso fare spallucce. Questo è troppo.

Sono cosciente del fatto che sono una novellina in fatto di acquisti di oggetti usati, e che esistono almeno tre piccole regole basilari per evitare di farsi fregare come polli.
Alla fine mi dico che sono cotoletta lo stesso, e che cotoletta rimarrò a vita perchè è nel mio dna, nel mio gene, è incastrato...e ci rimane.

Però tornare a casa, dopo essere stata alla fiera del disco, tutta orgogliosa dei miei acquisti, aprire i 3 ( e dico 3, non 15) cd che ho comperato, scelto, deciso, ponderato (perchè 3 me ne potevo permettere) e scoprire che l'unico vero affarone che pensavo di avere fatto è, in realtà, la più grande, la più colossale delle prese per il culo che io abbia mai ricevuto.

No, non posso esprimermi oltre.
Ma solo perchè fuori piove, e la complicità delle gocce malinconiche di pioggia contribuisce a gettare il mio umore più giù dell'inferno.
E perciò sono più che giustificata.

Sigh.



mercoledì 16 aprile 2008

Qualcosa di nuovo per me.

Ho iniziato da poco a scrivere qualche recensione per un portale musicale.
Recensisco demo e dischi, un pò quello che arriva e che capita nelle cassetta della posta del mio vicino di casa, che è il fondatore del sito.
Ieri notte sono arrivata alla mia sesta recensione.
Se siete curiosi, http://www.undergroundzonevr.tk/

Trovarmi non sarà difficile.

martedì 15 aprile 2008

lunedì 14 aprile 2008

Le cose.


Non ho le cose.
Ma possiedo poesia.
Scrivo frasi qua e là,
lascio tracce del mio passaggio.
Nero su bianco, come un incisione nella pietra.

Di me rimane qualcosa che ancora non conosco
e che forse non conoscerò mai.
Di me rimane
come impronta nel sale
sparsa, la mia mente
nei sentieri dell'infinito.
Di me rimane
o mi illudo illuminandomi.


Le soddisfazioni della vita.

copertina-fronte2

venerdì 11 aprile 2008

Allora

I casi sono due.
O sono stati buttati via tutti i vocabolari del mondo, o io ho sbagliato completamente epoca.

Mi sembra chiaro che una potente epidemia abbia attaccato la maggior parte di chi scrive i testi delle canzoni che si sentono in radio.
E non solo in radio...my god.

Comunque.

Siamo invasi dai verbi all'infinito.

Prendiamone atto.

Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati