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martedì 2 novembre 2010

E poi...

...…e poi ti ritrovi a ripensare ad ogni movimento, ad ogni frase detta, ad ogni cosa che è passata sotto gli occhi,la bocca, le mani, in una serata.
riassumi in pochi gesti quello che ti ha emozionato, e piano piano distingui le sensazioni, i segnali, le piccole attenzioni, metti a fuoco le trasparenze, le cose che subito non puoi notare, i particolari, le carezze sottili, i regali silenziosi.
e poi mi ritrovo qui, la mia finestra, la pioggia, il tempo che passa.
vorrei avere più tempo, al mondo, perché niente mi sfugga.


le macchine scorrono lontane fuori di qui, sembrano lentissime, la distanza ne dilata il movimento, la rapidità, forse fanno i 50, sembrano lumachine che disperdono piccole energie gelatinose, con piccoli fari accesi, occhietti attenti ma assonnati, proseguono verso le loro mete, senza fretta, e sono tutte uguali, scivolano sull’asfalto bagnato, si perdono dietro la coda dell’occhio, in spazi che non vedo. a volte ho la sensazione di poter modificare il tempo, poterlo plasmare, mi basta alzare le mani, e con un tocco cambiare la forma delle cose. a volte ho la sensazione che tutto sia mio, che niente sia impossibile. un istante dopo mi perdo, e la durata del tempo in cui mi perdo è più lunga di quando penso di essere padrona del tempo.


il tempo.


non prendevo le tue mani da un po’, non ho contato i giorni, le settimane.
dentro di me sono piccole eternità.
le tue mani, le amo così tanto da trovarmi ora ad usarle come unità di misura per capire le persone.
le tue mani sono una porta verso quello che non conosco, quello che sono, quello che sarò.
e quando le tocco respiro più a fondo, mi pizzica il naso, è tutto più cristallino.
ma più provo a spiegare…più ne perdo la sensazione.
devo imparare dai tuoi silenzi.


il tempo.


avevi ragione tu, ma io non ti credevo.
il tempo è padrone, risana i sorrisi, disseta le ferite, rischiara, fortifica, attutisce.
ora io sono padrona del tempo.


se ti prendo per mano fermo il tempo.
lui ci guarda, incrocia le braccia, tamburella un piede per terra, un po’ impaziente.
avrebbe fretta di correre via, a nuovi movimenti, nuove parole.
ma sorride, poi, non vorrebbe ma lo fa.
ci lascia l’uno dentro l’altro, nella posizione più naturale che il mio corpo conosca.
è un attimo…dura un respiro…ma dentro è una vita.
una vita intera.

Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati