Fa bene camminare così di buon mattino, coi sensi ringiovaniti e l'anima purificata dal benefico bagno e dal beveraggio dismemorante della notte. Ti affacci con fede rinvigorita alla giornata che t'aspetta, ma beatamente ti attardi nel cominciarla, lieto signore di un lasso di tempo straordinario, da nulla gravato, insperatamente posto tra il sogno e la vita, premio concesso alla tua buona condotta.
Ti esalta l'illusione di un'esistenza semplice, salda, senza divagamenti, contemplativa e concentrata.
Thomas Mann.
nerosubianco
www.veronicamarchi.it
venerdì 30 agosto 2013
venerdì 2 agosto 2013
Perfetta.
quando ho bisogno di fare chiarezza
sistemo la stanza, aggiusto me stessa
come ai quadri che stanno in soffitta
sollevo due dita di polvere dalla mia testa
ogni cosa è al suo posto
in ordine, ad ogni costo
la perfezione non esiste
la perfezione non esiste
è un invenzione triste
bisogna saper fare cose interessanti
per meritarsi un posto in prima fila
non è da tutti nuotare nel mare dei grandi
quando la gente in maggioranza
sfiora il pelo d'acqua
e tutti sanno tutto di tutto
però non sanno niente di se stessi
e tutti sanno sempre cosa dire
in un marasma generale
tutti nel caos più totale
la perfezione non esiste
la perfezione non esiste
è un invenzione triste
io voglio essere al di sopra di me stessa
non voglio essere perfetta.
sistemo la stanza, aggiusto me stessa
come ai quadri che stanno in soffitta
sollevo due dita di polvere dalla mia testa
ogni cosa è al suo posto
in ordine, ad ogni costo
la perfezione non esiste
la perfezione non esiste
è un invenzione triste
bisogna saper fare cose interessanti
per meritarsi un posto in prima fila
non è da tutti nuotare nel mare dei grandi
quando la gente in maggioranza
sfiora il pelo d'acqua
e tutti sanno tutto di tutto
però non sanno niente di se stessi
e tutti sanno sempre cosa dire
in un marasma generale
tutti nel caos più totale
la perfezione non esiste
la perfezione non esiste
è un invenzione triste
io voglio essere al di sopra di me stessa
non voglio essere perfetta.
venerdì 12 aprile 2013
Chi sei?
e' così facile scansare responsabilità
così appagante il risultato per chi osserva da fuori
scontato ed ingegnoso il processo mentale
che spinge le persone ad inventare scuse
ognuno ha diritto ad avere un segreto
il segreto è il silenzio più sacro
non sempre quanto ho promesso ho mantenuto
ma quali promesse, se tutto è finito?
chi sei? ti ho conosciuto mai?
che differenza passa tra me e te?
chi sei? ti ho detto mai di me?
che sofferenze inventerai
per non ammettere la colpa che hai?
come se niente fosse abbiamo conosciuto la fine
la superficie luccicante e la coscienza a marcire
con tutte le parole a nostra disposizione
nessuna ha preso il posto della consolazione
siamo arrivati a tanto
in così poco tempo
a volte basta un giorno
per comprenderne trecento
continuerò…continuerò….continuerai
chi sei? ti ho conosciuto mai?
che differenza passa tra me e te?
chi sei? ti ho detto mai di me?
che sofferenze inventerai
per non ammettere la colpa che hai?
così appagante il risultato per chi osserva da fuori
scontato ed ingegnoso il processo mentale
che spinge le persone ad inventare scuse
ognuno ha diritto ad avere un segreto
il segreto è il silenzio più sacro
non sempre quanto ho promesso ho mantenuto
ma quali promesse, se tutto è finito?
chi sei? ti ho conosciuto mai?
che differenza passa tra me e te?
chi sei? ti ho detto mai di me?
che sofferenze inventerai
per non ammettere la colpa che hai?
come se niente fosse abbiamo conosciuto la fine
la superficie luccicante e la coscienza a marcire
con tutte le parole a nostra disposizione
nessuna ha preso il posto della consolazione
siamo arrivati a tanto
in così poco tempo
a volte basta un giorno
per comprenderne trecento
continuerò…continuerò….continuerai
chi sei? ti ho conosciuto mai?
che differenza passa tra me e te?
chi sei? ti ho detto mai di me?
che sofferenze inventerai
per non ammettere la colpa che hai?
mercoledì 20 febbraio 2013
Il corpo sul fiume.
tutti bravi a parlare bene di te
quando hanno bisogno di una mano per se stessi.
altrettanto bravi a dimenticarsi di te
quando hanno capito come funziona e di te non sanno cosa farsene.
ma hanno vita breve, molto breve.
si attende il passaggio del corpo sul fiume,
si attende e non c'è certezza più autentica.
quando hanno bisogno di una mano per se stessi.
altrettanto bravi a dimenticarsi di te
quando hanno capito come funziona e di te non sanno cosa farsene.
ma hanno vita breve, molto breve.
si attende il passaggio del corpo sul fiume,
si attende e non c'è certezza più autentica.
giovedì 22 novembre 2012
Suonare con gli amici.
suonare con gli amici è importante, condividere con essi l'esperienza musicale è un tratto deciso nella vita di ogni artista, non bisognerebbe mai rischiare di accompagnarsi a chi sta con te solo per la misura del profitto, è qualcosa che non mi appartiene, è qualcosa di cui non voglio sapere niente, e da cui voglio stare distante. se chi lavora al tuo fianco è anche custode di qualche tuo segreto può essere difficile imporsi…ma cosa conta imporre le proprie idee se poi ci si accorge di non avere niente da dirsi?
giovedì 7 giugno 2012
Tanti Auguri.
l'anno dei cambiamenti, dei distacchi, delle scelte e del loro valore
di questo, si potrebbe dire dell'anno appena passato, e di molto altro, si potrebbe parlare se avessimo tempo.
ma di quale tempo parlo se poi la colpa delle mie mancanze è solo mia? se la responsabilità di ciò che non riesco a fare risiede solo nelle mie paure?
è facile sedersi e scrivere, è così facile che quando non lo faccio mi sembra difficilissimo, incoerente come i colori della mia anima quando non so essere me stessa, e cedo al timore di vivere.
l'anno degli spostamenti è arrivato, e l'ho vissuto come una forte novità, che ancora brucia e non mi si mostra per quello che è, non possiede ancora le tonalità del quadro che vorrei rimirare per dire a me stessa che va tutto bene, che è normale lasciarsi, che è liberatorio.
ferma sulla mattonella dell'ingresso di una casa che non conosco, ancora aspetto incerta se muovermi e curiosare nelle stanze o rimanere lì, incollata ai miei piedi, come se fossero pezzi di marmo, come il marmo che ho sotto i piedi.
io mi vedo ancora là, ma è un'immagine distorta, non mi sveglio ogni mattina così, non mi guardo più allo specchio chiedendomi chi sono, eppure…eppure brucia l'incertezza di non sapere, non mi arrendo all'idea che tutto si muove, e io insieme alle cose. non mi arrendo, perché penso all'arrendevolezza, invece di vedere le cose sotto un'altra prospettiva, e rendere tutto più semplice.
ho comprato il cd dei Coldplay su itunes, ho fatto una cosa nuova, invece di comprarlo in negozio l'ho comprato via internet.
niente di strano, ma per me sì. mi vergogno, per l'insignificanza di questo gesto per la maggior parte del mondo, ma per me significa che non tutto deve essere sempre uguale, e che si può sorridere di una novità fatta senza pensare, e che non è necessario sentirsene in colpa.
e mentre scrivo, ricevo messaggi di auguri per il mio compleanno, la vicina trascina i soliti mobili per casa innervosendo le nostre povere anime, fuori si presume un sole timido in una giornata di rigido inverno, tutto parla e il cuore sta in silenzio. ho tre telefonate in arretrato, devo trovare il coraggio di affrontare i miei demoni, e resistere alla tentazione di alzare la coperta, metterci la testa sotto, e pensare che sopra all'armadio dorma il conte dracula, con tanto di tomba.
di questo, si potrebbe dire dell'anno appena passato, e di molto altro, si potrebbe parlare se avessimo tempo.
ma di quale tempo parlo se poi la colpa delle mie mancanze è solo mia? se la responsabilità di ciò che non riesco a fare risiede solo nelle mie paure?
è facile sedersi e scrivere, è così facile che quando non lo faccio mi sembra difficilissimo, incoerente come i colori della mia anima quando non so essere me stessa, e cedo al timore di vivere.
l'anno degli spostamenti è arrivato, e l'ho vissuto come una forte novità, che ancora brucia e non mi si mostra per quello che è, non possiede ancora le tonalità del quadro che vorrei rimirare per dire a me stessa che va tutto bene, che è normale lasciarsi, che è liberatorio.
ferma sulla mattonella dell'ingresso di una casa che non conosco, ancora aspetto incerta se muovermi e curiosare nelle stanze o rimanere lì, incollata ai miei piedi, come se fossero pezzi di marmo, come il marmo che ho sotto i piedi.
io mi vedo ancora là, ma è un'immagine distorta, non mi sveglio ogni mattina così, non mi guardo più allo specchio chiedendomi chi sono, eppure…eppure brucia l'incertezza di non sapere, non mi arrendo all'idea che tutto si muove, e io insieme alle cose. non mi arrendo, perché penso all'arrendevolezza, invece di vedere le cose sotto un'altra prospettiva, e rendere tutto più semplice.
ho comprato il cd dei Coldplay su itunes, ho fatto una cosa nuova, invece di comprarlo in negozio l'ho comprato via internet.
niente di strano, ma per me sì. mi vergogno, per l'insignificanza di questo gesto per la maggior parte del mondo, ma per me significa che non tutto deve essere sempre uguale, e che si può sorridere di una novità fatta senza pensare, e che non è necessario sentirsene in colpa.
e mentre scrivo, ricevo messaggi di auguri per il mio compleanno, la vicina trascina i soliti mobili per casa innervosendo le nostre povere anime, fuori si presume un sole timido in una giornata di rigido inverno, tutto parla e il cuore sta in silenzio. ho tre telefonate in arretrato, devo trovare il coraggio di affrontare i miei demoni, e resistere alla tentazione di alzare la coperta, metterci la testa sotto, e pensare che sopra all'armadio dorma il conte dracula, con tanto di tomba.
Quando l'acqua arriva ai piedi.
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