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sabato 3 dicembre 2011

Il ponte dei sospiri.

Finirà proprio come è iniziata.
Non ci conoscevamo, e non ci conosciamo nemmeno adesso.

Da strade diverse verso strade diverse, come se niente fosse stato, senza capire né contraddire, senza parole né gesti.
Bisognerebbe sempre tenere in mente il valore di una scelta, le sue conseguenze su se stessi e sugli altri, le infinite possibilità che porta con se. Bisognerebbe dimenticare l'egoismo e allargare la vista, perché immaginarsi il futuro non è niente paragonato alla reazione che ognuno ha, di fronte al cambiamento.
Non sono l'unica ad averne paura. Non sono l'unica. Se me lo ripeto forse lo strappo risulta meno doloroso. Potrei anche pretendere un chiarimento, potrei pretenderlo per dormire meglio, o in virtù degli anni vissuti insieme, del percorso che abbiamo fatto fino a questo punto.
Ma il punto non è chiaro, e rimarrà in ombra, sotto una fitta coltre di nebbia, fino al momento imprecisato in cui il tempo forse potrebbe fermarsi, quando saremo talmente stanchi di non salutarci che cadremo a terra sfiniti, e torneremo a sorriderci. E' faticoso detestarsi, ho sempre evitato le rotture generate da incomprensioni, e quello che più mi sfianca sono le persone che non hanno il coraggio di chiarire. E se invece fosse solo la mia paura di separarmi, a portarmi a soffrire per lo stesso motivo percui miliardi di persone dormono sonni tranquilli?

L'esigenza di esprimersi, di mettere i puntini al posto giusto, di sistemare casa, di pulire gli spazi, di fare luce sui dubbi, di scavare dentro me stessa. Connotazioni positive e negative in ogni cosa, le possiamo trovare ovunque. Se lascio la polvere sul tavolo non faccio un torto a nessuno.
E' vero, se fossi più menefreghista, se fossi più egoista, se fossi più lungimirante saprei guardare oltre gli eventi spiacevoli, tirerei un lungo sospiro e continuerei a camminare come se niente fosse.
L'errore credo sia nel paragonare un cumulo di briciole sulla tovaglia ad un'irrimediabile squarcio nel cuore, una ferita che solo la bruttezza dell'orgoglio può confondere e allontanare, rendendo tutto scialbo, sciatto, sfatto, e incomprensibilmente immaturo, come un amore sprecato, un ponte che hai fatto saltare in aria, e con se anche tutte le nostre parole appese a un filo di speranza.


Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati