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giovedì 27 agosto 2009

Buon Giorno.

Ed ecco qua.
Anche per oggi doccia fatta, mi sono alzata relativamente presto, fatto colazione con il solito caffè di moca nella mia tazza preferita e mangiato qualcosa di quello che c’era in casa.
Oggi in cucina entrava anche un filo d’aria insolito, fresco, quasi primaverile che mi ha gettato in una dimensione irreale, una stagione futura, e che ha appoggiato i miei pensieri a tra qualche mese, investendomi gli occhi di domande, come un oroscopo all’incontrario.
Ho compiuto gesti normali, alzato la tapparella della stanza fino quasi all’orlo, acceso il computer per controllare la posta come ogni mattina, scelto cosa indossare dopo la doccia, messo il cellulare in carica, rifatto meticolosamente il letto in tutte le sue pieghe, domandato a me stessa come ogni mattina il perché d’estate io non cambi la fodera dei cuscinoni che ho a fondo letto dato che questi sono invernali. E girato la testa a destra e a sinistra, in senso orario, per convincermi che questo mi basti a non sentire il gran dolore di cervicale che mi attanaglia. Ma tant’è, a convivere con l’errore ci sono abituata. Mi pento di non aver ancora imparato a seguire il suggerimento del mio insegnante di solfeggio, che nei miei teneri 12 anni sapeva già troppe cose di me, della donna che sarei diventata, e che non può vedere più con occhi terreni.
Potrei fare progetti incalzanti per la giornata odierna, ma ho già l’agenda piena di appuntamenti per il pomeriggio, e mi convinco di muovere i passi giusti dentro questo fine mese d’estate, in cui non piove da giorni e tutto sembra essersi fermato come in un documentario di bradipi, una sedia di legno rotta, un quadro storto in una casa disabitata.
Va tutto bene, le ore rotolano via con la sfrontatezza della mia giovane età, e non c’è niente di veramente preoccupante che non sia di ragione economica, ma tanto si è capito che siamo tutti sulla stessa barca, e quando si è in tanti a soffrire dello stesso male ci si sente avvolti in un unico grande abbraccio materno, e la barca naviga a pelo d’acqua, come un’anatra sul fiume.
Ma allora cosa manca?
Che cos’è questo vuoto che avanza lento, questa parata domenicale disordinata e stanca?
Che cosa manca a questo cuore, che io non riesca a vedere da me?
E che cosa mi servirà mai per capire tutto il resto, tutto questo, tutto e adesso?

Non lascio mai raffreddare il caffè nella tazza. Lo bevo sempre caldo, non bollente ma caldo. Ma ci sono giorni in cui vorrei fare tutto il contrario del solito, per vedere se uscendo dagli schemi posso scoprire che mi piace lo stesso il caffè se è diventato tiepido, e non curarmi dei dettagli più di tanto, dimenticando i punti di riferimento, i lacci alle scarpe, gli anelli alle dita.
E illudermi di essere felice senza di me.

Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati