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sabato 19 dicembre 2009

Mi provochi? E io ti mangio.

Non voglio che qualcuno sporchi questo blog, specialmente se lo fa per se stesso, e non per amore della scrittura.
Qui scrivo, qui esprimo una parte artistica di me, qui sono graditi commenti che vengano dal cuore, qui sono ammesse le critiche ma non gli attacchi alla mia persona.
Ho il potere di non far visualizzare i commenti, e lo uso.
A qualcuno non piacerà, questa azione.
Sono sicura che chi ha qualcosa da dirmi, e da darmi, lo farà ogni volta che mi verrà a sentire dal vivo.
Chi ha qualcosa da criticarmi sono certa che lo farà chiamandomi al telefono.
Sempre che ne abbia il coraggio.



giovedì 17 dicembre 2009

La panchina.

Quasi 27. Quelli che compio, quest’anno, sono i miei preferiti, da sempre.
Un rapido sguardo indietro basterà a darmi la misura di quanto ho vissuto, questa fine dell’anno so che porterà con se una novità.
E basterebbe già l’idea di avere quel fatidico numero tra le mani, poterlo vivere finalmente e farci i conti giorno dopo giorno. La curiosità è tanta, le aspettative si travestono da speranza, per una volta. Lascio in pace quella parte di me che disegna quadri infiniti, e vivo sognando in modo semplice, tutto quello che un’età così matura può portare con se.
E chissà se io sarò matura abbastanza, o almeno pronta a vedere quello che ha in serbo per me questa crescita. E’ un passo avanti, un piede ben piantato a terra, un sasso appoggiato su una superficie piana, un tratto definitivo nel tracciato impreciso del mondo.
Un libro mi dice che è tutto scritto, un altro che tutto è ancora da comporre.
Quante pagine ho consumato, fin qui? Ho perso il conto, ed è giusto così.
Non serve a niente rileggere, quello che verrà mi parlerà benissimo di me.
Ma io saprò ascoltare? E’ sempre questa, la domanda più difficile da sentire.
Dentro di me è un concerto, un infinito concerto in cui più di un’orchestra suona la sua musica, le partiture non si incrociano mai, e ogni volta devo fare quel complicatissimo gioco di distinguere autore, compositore, direttore, strumenti…
Ma io ho me, ho sempre quella parte di me così pura e solida, che non sente niente di tutto questo, che va veloce sulla curva a gomito del tempo, che strizza l’occhio al pericolo, che dice sempre sì alle emozioni, che non sa dire bugie e che mente a se stessa alcune volte, e che per abitudine si siede sempre su una panchina di ferro, quella con su disegnata una forma assurda della schiena, scomodissima e fredda.
Accogliente solo quando accanto a te si siede una sorpresa.






domenica 6 dicembre 2009



giovedì 3 dicembre 2009

Non ci manca niente.

E mi ritrovo spossata, riversa su un fianco dei miei desideri, spogliata di tutti i respiri e schiacciata dal poco ossigeno rimasto nella stanza.
Il pantano mi copre al polpaccio. E’ strano, non me ne ero accorta prima.
Sono nel classico stato in cui non vuoi essere né attore né spettatore.
Che cosa mi rimane, del tempo che ho dentro di me?
Consumo le suole ai miei giorni, sorrido distratta e gioco a nascondino, ma solo di rado.
Perché quando te ne vai è gioia perduta, e quando non ci sei ti avverto ugualmente.
E’ tutto il resto che manca, in realtà.
Perché avremmo già tutto, perché non ci manca niente.
Se non il coraggio.






martedì 1 dicembre 2009

Un porto sicuro.

I tuoi baci sono un porto sicuro.

Non abbiamo vissuto una storia. La nostra storia è stato il tempo vissuto insieme, e il legame si è fatto resistente alle tempeste, ai turbamenti della vita, e ha superato anche le prove più difficili, quelle che anche una coppia troverebbe insormontabili.
Noi abbiamo camminato senza sosta, ma non senza dolore.
Ci siamo inventati un presente alternativo, e lo abbiamo reso ricco di sorprese, attraccando i nostri fianchi al porto dei sensi acuti, ironizzando sui nostri caratteri complicati, sui difetti che ci somigliano, danzando felici e ubriachi sul piano sconfinato dei perché…e di tanto in tanto abbracciandoci, come fanno certi orsi polari, che non sentono freddo, e sanno capire i bisogni dell’essere vivente che sta al loro fianco.
E’ passata tanta acqua, sotto le nostre scarpe da ginnastica rotte. E quanta ne vedremo passare ancora, io non lo so dire. Potrei avere certezze, ma preferisco vivere.


Cosa sto ascoltando

  • Nuru Kane "Sigil"
  • Glen Hansard "Rythm and Repose"
  • Meanza/Milenkovic EP
  • Colore "Io la notte"

Cosa sto leggendo

  • Virginia Wolf "Una stanza tutta per se"
  • Daniel Pennac "Abbaiare stanca"
  • Thomas Mann "Cane e padrone/Disordine e dolore precoce/Mario e il mago"

Ultimi film visti

  • "Midnight in Paris" di Woody Allen
  • "Carnage"
  • "Ed Wood" di Tim Burton
  • "Amabili Resti"
  • "Il discorso del Re"
  • "Batman Begins"
  • "Shutter Island" di Martin Scorsese
  • "Australia"
  • "Il diavoll veste Prada"
  • "Toy Story 3"
  • "Man on Fire"
  • "Agora"
  • "Elizabeth"
  • "La prima cosa bella" di Paolo Virzì
  • "Il riccio"
  • "Profondo rosso" di Dario Argento
  • "Viola di mare"
  • "Febbre da cavallo"
  • "La ragazza che giocava con il fuoco"
  • "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino
  • "Momenti di gloria"
  • "Vincere"
  • "Appuntamento a Belleville"
  • "Angeli e Demoni"
  • "L'amore ha due facce"
  • "Pane e Tulipani"
  • "L'olio di Lorenzo"
  • "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci
  • "Solaris" di Andrej Tarkovskij
  • "Wall-e" Disney Pixar
  • "The LIbertine"
  • "Il Decalogo" di Krzysztof Kieslowski
  • "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati